Due aree geografiche vicine, unite in una sola regione, con ognuna la sua storia e le sue tradizioni. Localizzata nel nord estremo del nostro Paese, il Trentino-Alto Adige è collocato tra le Alpi e le Dolomiti. In questi territori, dove solitamente è il turismo il settore trainante dell’economia, la viticoltura ha sempre più raggiunto, negli anni, livelli di qualità e importanza tali da consentire ad alcuni prodotti (come ad esempio lo spumante metodo classico Trento DOC) divenire marchi conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo.
Nonostante sia praticata da secoli, la coltura della vite nel Trentino-Alto Adige nei numeri, non è la più rilevante né dal punto di vista economico né per impiego dei terreni (data anche la conformazione morfologica del terreno), ma è senz’altro la coltura che più sta dando soddisfazione e popolarità a tutto il settore agricolo della regione. Zootecnia, silvicoltura ed ultimamente frutticoltura, sebbene trainanti e considerate notevoli e sinonimo di qualità dei prodotti, non hanno, specialmente in questi ultimi anni, i ritorni ed il successo che la viticoltura sta raccogliendo. Questo è merito innanzitutto dei produttori, che con la fatica e l’impegno hanno cercato di sfruttare un terroir così esclusivo ed elevare qualitativamente i prodotti della vigna, affinando via via i vini ed impiegando le nuove tecniche di coltivazione e vinificazione, unite anche all’innovazione, alla ricerca agricola ed ambientale. La costituzione di organi di tutela e consorzi per la denominazione di tipicità dei prodotti è stata necessaria ed oggi è fondamentale per offrire sempre maggiormente vini di qualità e valorizzare vitigni unici di queste zone.
Nel territorio del Trentino la vitivinicoltura occupa circa 12.500 ettari ed è vocata alla produzione di vini DOC, con denominazioni quali Trentino, Valdadige e Teroldego Rotaliano, oltre che i sopra citati spumanti metodo classico Trento DOC. Molti piccoli produttori hanno dovuto organizzarsi in cantine sociali per permettere a queste DOC di diventare importanti e di ottenere grandi risultati qualitativi.
Anche per i vini con la DOC Alto Adige è stato necessario riunire gli sforzi di tanti piccoli produttori. Il risultato è stato grande, sia per organizzazione che per qualità dei prodotti, ad oggi ci sono in attività all’incirca una ventina di grandi cantine. Fanno eccezione i vini della zona Lago di Caldano, che possiedono la loro DOC omonima.
Sono coltivati, in questa regione, praticamente tutti i più importanti vitigni di origine francese, sia a bacca bianca, sia rossa. Infatti, le caratteristiche dei terreni montuosi e del clima tipico di montagna (con forti escursioni termiche durante il giorno e le stagioni) hanno favorito la crescita e la produzione di Pinot nero, Pinot bianco, Chardonnay e Sauvignon blanc alle quote più alte sui fianchi delle montagne, mentre Cabernet, Merlot lungo le vallate insieme a vitigni di origine centro-europea come il Riesling renano e il Müller Thurgau. Le varietà autoctone sono state invece riscoperte e rivalutate, per accrescere poco a poco la produzione di vitigni come Schiava Gentile, Teroldego, Lagrein, Gewurztraminer. Non è esagerato parlare, per buona parte di queste coltivazioni, di agricoltura eroica. Per salvaguardare questi produttori ma non solo, i rispettivi consorzi di tutela (Trentino e Alto Adige) controllano e garantiscono ogni fase della produzione di questi vini dai terrazzamenti lungo i pendii delle montagne, ai campi nelle vallate, fino alla cantina.
Per volumi di vendita e popolarità del prodotto, parliamo prima dei vini a denominazione Trento DOC, questa dicitura racchiude i vini spumante a metodo classico ottenuti da uve Chardonnay in aggiunta di Pinot bianco o nero o Meunier. Stiamo parlando senza dubbio dei migliori vini spumante prodotti nel territorio nazionale (insieme a quelli lombardi della Franciacorta). Questi vini spumante presentano caratteristiche che nulla hanno da invidiare ai migliori champagne francesi degni di nota, a cominciare dal caratteristico profilo olfattivo (dato dalla ri-fermentazione in bottiglia) e dal sapore al palato, che risulta armonico, secco, con spiccata mineralità.
Degno di nota è il vitigno autoctono Teroldego, che coltivato nella piana detta “Campo Rotaliano”, a nord di Trento, permette la produzione del Teroldego Rotaliano DOC. Un vino dal colore rosso, rubino, intenso, all’odore è caratteristico, gradevolmente fruttato e particolarmente corposo, al sapore è asciutto, sapido, lievemente amarognolo con retrogusto di mandorla. È il tipico vino da pasto della zona, per piatti montanari saporiti, importanti, gustosi.
Spostandoci poco più a nord, un vitigno tipico della zona, sempre a bacca rossa, è il Lagrein, coltivato da epoca immemorabile nella piana di Bolzano, è diffuso in realtà in tutto il Trentino-Alto Adige, poiché utilizzato in passato per produrre vini semplici e beverini. Negli ultimi anni si è tentato, con successo, di elevare questo vino, data la potenzialità ad essere invecchiato e renderlo un vino di grande spessore, eleganza e longevità. Si presenta rosso rubino intenso, all’odore è piacevole ed al palato è morbido, pastoso e di corpo. Anche questo vino è consigliato per essere accompagnato a pietanze di sostanza, tipiche dei menù di tradizione montanara.
Sempre della zona dell’Alto Adige è il vitigno a bacca rossa Schiava Gentile, con il quale si producono vini adatti all’invecchiamento e che presentano caratteristiche di tonalità dal rosato al rosso tenue, sapore morbido e piacevole. Sono adatti sia per fuori pasto che accompagnati ad antipasti, in loco viene offerto insieme alle specialità della cucina tirolese ma anche con le carni bianche ed i formaggi dolci.
Vogliamo in ultimo indicare il vitigno Traminer aromatico o Gewürztraminer, dal quale si ricava il medesimo vino. Un vitigno particolare che permette di creare un vino bianco dal profondo sentore aromatico (Gewürz significa speziato, in tedesco), caratteristico, che si presta anche a diventare passito, esaltando così ancora di più le sue peculiarità. Alla vista si presenta giallo dorato brillante od intenso se passito, infatti il colore di questo vino è dovuto alla buccia dell’uva di colore tendente al rosa, così da donare al vino una tonalità gialla più carica e scura. All’odore si presenta marcatamente aromatico, con note fruttate e floreali importanti, al gusto mantiene la sua caratteristica spezialità pur in presenza di acidità e nelle versioni passite si presenta abboccato, se non dolce.
Questa nostra piccola carrellata dei vari vitigni del Trentino-Alto Adige, insieme a quelli autoctoni recentemente scoperti e coltivati da secoli in queste terre, vuole far capire come per arrivare a produrre vini di eccellenza servano molti sforzi, sia in vigna che in cantina. Un viaggio in Trentino-Alto Adige sarà l’occasione, per chi potrà andare, di scoprire come un territorio all’apparenza ostile alla vite, abbia potuto permettere lo sviluppo di eccellenze viticole come le coltivazioni che si possono osservare lungo le tante vallate della regione. Lo ribadiamo, il merito maggiore va ai quei produttori che testardamente hanno portato avanti un’opera di recupero dei suoli della montagna, a volte strappando dall’incuria e dai cambiamenti climatici pezzi di suolo montuoso. Un’opera che sta davvero dando i suoi frutti.
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