La cucina per vegetariani presenta piatti che sono realizzati, essenzialmente, senza la presenza di carne. Per venire incontro a queste persone, la cucina italiana presenta una moltitudine di ricette che possono essere gustate anche da chi ha queste esigenze alimentari.
A volte è sufficiente variare solo qualche ingrediente per aggiornare le tipiche ricette della nostra tradizione e mettere così questi piatti a disposizione dei vegetariani, come ad esempio le bavette al pesto genovese che andremo a preparare. Anche per quanto riguarda il vino da accompagnare la ricetta ci sono delle varianti interessanti, ai tradizionali vini che beviamo solitamente, ma lo vedremo più avanti.
Per preparare questa ricetta tipica ligure, in dosi per 4 persone, occorrono:
350 gr. di bavette,
50 gr. di foglie di basilico,
2 spicchi di aglio,
25 gr. di pinoli,
100 ml. di olio extra-vergine d’oliva,
75 gr. di tofu,
1 pizzico di sale,
30 gr. di fagiolini,
30 gr. di patate
Come avete sicuramente notato dalla lista degli ingredienti, andremo a sostituire il parmigiano-reggiano ed il pecorino (ingredienti propri della ricetta originale) con il tofu, un prodotto largamente diffuso nelle diete vegetariane e vegane, creato dalla cagliata della spremitura delle fave di soia e successiva pressatura in forme. Non a caso viene definito da molti come “formaggio vegetale”.
Andiamo quindi, per prima cosa a preparare l’ingrediente principe della ricetta in questo modo: prendete le foglie di basilico e mondatele, cercando quanto più possibile di non stropicciarle, pulitele con carta da cucina tamponandole un poco.
Prendete ora i fagiolini e le patate, mondate e pulite queste verdure e mettetele a bollire in una pentola, serviranno una volta lessate per accompagnare la ricetta.
A questo punto tagliate a fettine sottili gli spicchi d’aglio e inseriteli nel mortaio, (se non avete questo strumento di cucina potete usare il frullatore) iniziate a pestare con movimento rotatorio fino a quando non otterrete una sorta di crema, aggiungete il pizzico di sale ed unite quindi poco a poco i pinoli sempre con l’intento di ottenere una crema. Al momento opportuno cominciate a mettere alcune foglie di basilico nel mortaio, continuando a rimestare sempre con il movimento rotatorio del pestello sulle pareti del mortaio. Quando avrete aggiunto, poco alla volta, tutte le foglie di basilico e la consistenza comincerà ad essere cremosa, aggiungete il tofu, sempre poco per volta, continuando a pestare gli ingredienti, mescolandoli bene, in ultimo andrà aggiunto l’olio d’oliva extra-vergine, versato a filo. Il risultato finale deve presentarsi come una crema densa molto ben amalgamata.
Il procedimento con il frullatore sarà medesimo, unica cosa, tra un ingrediente e l’altro frullate ad intervalli regolari, non in modo continuativo. Questo vi servirà per accertarvi della consistenza che sta prendendo il pesto di risulta di volta in volta. Un piccolo consiglio che vi diamo è quello di mettere il contenitore e le lame del frullatore un paio d’ore in frigo prima di iniziare a preparare il pesto, questo servirà ad evitare in parte che i vari ingredienti si scaldino durante il processo di frullatura, tale consiglio vuole emulare il procedimento fatto con il mortaio in marmo, che non effettua nessun riscaldamento degli ingredienti durante la preparazione del pesto e non modifica le proprietà organolettiche di quest’ultimi.
A pesto ultimato procedete a cuocere le bavette in abbondante acqua salata, a cottura quasi ultimata, prendete un po’ di acqua di cottura della pasta e mettetela in una grande padella, aggiungete quindi il pesto appena fatto e stemperatelo, così che la poca acqua di cottura vada ad ammorbidire il pesto condensato. Una volta pronte, scolate le bavette ed aggiungetele in padella saltando il tutto.
La ricetta è quasi pronta, basterà impiattare la pasta così condita ed aggiungere i fagiolini e le patate lessate fatte a pezzettini. Volendo, guarnite i piatti con qualche foglia di basilico rimasta.
Per gustare al meglio una pietanza mediterranea di questo tipo, serve il giusto abbinamento enologico, per avere una buona corrispondenza di aroma tra il piatto ed il vino. Noi consigliamo, anche per onorare questa ricetta vegetariana, un vino biologico, che va incontro ad esaudire i dettami della dieta vegetariana. Un vino come il Trebbiano dei colli di Faenza, che ha alcune affinità anche con i vini tipici del territorio ligure e presenta aromi floreali e vegetali, con buona morbidezza e persistenza al gusto. Questo vino si presenta all’occhio del tipico colore giallo paglierino, profuma intensamente di sentori erbacei ed al gusto risulta asciutto, sapido, armonico.
Questa è la nostra scelta, ovviamente su comprendiamo.wine troverete molte altre opportunità di vini biologici, insieme a tante altre proposte, come ad esempio i nostri vini rossi biologici selezionati, naturalmente. Tutto ciò lo facciamo con l’intento di aiutare e sostenere le persone che aderiscono al progetto Comprendiamo.
Come impresa sociale, Comprendiamo, vuole aiutare le persone che vengono da situazioni di disagio sociale attraverso l’impiego in varie mansioni, il mezzo per sostenere questa iniziativa riguarda anche la promozione dei prodotti vitivinicoli.
Ci stiamo impegnando per offrire il maggior numero di consigli su come apprezzare il vino e tutto ciò che questo prodotto coinvolge, anche con piccoli articoli come questo.
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